A woman carefully working with gold leaf in an artisanal workshop.

Doratura e arte: un linguaggio senza tempo

Da un po' desideravo raccontare quello che c’è dietro al mio lavoro: le storie, i materiali, le tecniche e le ispirazioni che danno forma alle mie creazioni.

E così nasce “Fatti d'Arte”, uno spazio in cui condividere tutto questo con te. Qui parleremo di arte, artigianato e di come passato e presente si intrecciano nei dettagli di ogni opera.

E visto che sto per lanciare una nuova opera in edizione limitata, che parte proprio da qui, iniziamo con un viaggio nel mondo della doratura.

Doratura e arte: un linguaggio senza tempo

“C’è qualcosa di affascinante nell’oro. Da sempre è simbolo di luce, preziosità e trasformazione. Lo troviamo ovunque: nelle icone sacre medievali, nei dettagli raffinati delle opere rinascimentali, nei fastosi decori barocchi. Ma la doratura non è solo un’arte antica, è un linguaggio che attraversa il tempo, arrivando fino a oggi con nuove interpretazioni.”

Un viaggio nella doratura

Tutto è iniziato nell’Antico Egitto, dove l’oro era considerato la “carne degli dèi” e utilizzato per rendere eterno ciò che toccava. Greci e Romani ne esaltavano la bellezza nelle sculture e nelle architetture, mentre nel Medioevo la doratura si fece simbolo del divino, illuminando le pale d’altare e le pagine dei manoscritti miniati. Nel Rinascimento si affinò, trovando un equilibrio perfetto tra pittura e luce, fino a esplodere nello sfarzo barocco e rococò.

Poi è arrivata l’arte moderna, e con essa una nuova visione: Gustav Klimt lo ha reso il protagonista assoluto delle sue opere, Yves Klein lo ha elevato a puro concetto. 

Oggi la doratura continua a vivere nel design, nella moda e nella gioielleria, dimostrando che certi linguaggi non smettono mai di affascinare.

Dall’oro di Klein, simbolo di luce assoluta, alle provocazioni di Hirst, che lo usa per sfidare il tempo e il valore, la doratura è più di un dettaglio estetico: è una dichiarazione.

Nella mia nuova creazione, la foglia d’oro diventa il fulcro stesso dell’opera, un confine tra materia e idea, un elemento che trascende la pura decorazione per trasformarsi in una presenza assoluta, sospesa tra il fascino dell’arte sacra e la provocazione contemporanea.

A presto,

Giulia Tipo

 

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